di Massimo Cipolla
L'ARCANGELO MICHELE
SCENDE TRA I SUOI FEDELI
Una fede che giunge da lontano
probabilmente dal monte del Gargano...
nella linea retta di San Michele
dall'Irlanda fino ad Israele
sette basiliche tutte allineate
nel tramonto del solstizio d'estate.
Vallecorsa segue il cordone
da secoli la sua venerazione
e, nell'albeggio settembrino,
c'è la messa, ogni mattino.
Oggi viene sceso dall'altare
scontato, nessuno può mancare
per le vie c'è grande fermento
i fedeli accorrono all'evento.
Gruppetti nei pressi del sagrato
esposte le foto del passato
di certo è Peppe l'autore
(spiega ai giovani) con garbo e fervore.
Osservo, poi entro in chiesa
gremita di fedeli, in trepida attesa,
con il parroco davanti all'altare
composto, in modo esemplare;
qua e la si dimenano i portatori
ad ognuno il suo, come fossero attori,
stanno ultimando i preparativi
attenti, seriosi e giulivi.
L'organista aziona il suo strumento
s'intuisce ch'è giunto il momento
del rituale agognato, tanto atteso
tutti attenti, col fiato sospeso...
dal coro una voce armoniosa e potente
un cenno di qualcuno tra la gente
ecco che si muove l'Arcangelo Michele
col piede sul demone crudele
impugna la sua spada, d'oro lucente:
una scena sontuosa, veemente.
Con dolcezza, inizia la discesa
un applauso rimbomba nella chiesa
spontaneo, direttamente dal cuore
un sentimento intriso d'ardore.
La statua scende, l'emozione sale,
(in modo) inversamente proporzionale,
emana potenza, calore e fierezza
(nel contempo) par che porga una carezza
il suo sguardo ti entra nelle vene
un brivido, la commozione non si tiene...
una lacrima furtiva sul viso
di gioia, ne segue un sorriso.
La statua si ferma sul suo trono,
inizia la festa del patrono.
Vallecorsa 24 settembre 2018
Massimo Cipolla