di Massimo Cipolla
L'ASCESA DELL'ARCANGELO NELLA SUA DIMORA
Oggi in chiesa l'aria è mesta
come succede dopo ogni festa,
un tenue magone aleggia tra i banchi
tutti assorti,come fossero stanchi.
I fratelloni non sono da meno
si muovono lenti, quasi avessero il freno
tuttavia in modo molto ordinato
sotto lo sguardo dell'attento curato,
Francesco, seduto davanti l'altare,
ognuno sicuro di come operare.
Con lo stesso garbo ed attenzione,
profuso durante la processione,
i portatori innalzano il Santo
mentre il coro intona un canto,
naturalmente a Lui dedicato
un applauso scrosciante, quasi un boato
il grido unanime <<W SAN MICHELE!>>
emesso, con enfasi, da ogni fedele.
Concentrati continuano i fratelloni
con cura zelante e precauzioni,
ora la statua inizia l'ascesa
un grosso faro irradia la chiesa,
il Santo riflette il Suo splendore
una forte emozione irrora ogni cuore,
gli occhi lucidi di commozione
con gli anziani in meditazione,
affiora alla mente il tempo che fu
l'accorato ricordo di chi non c'è più.
San Michele rientra nella Sua icona
con la campana festante che suona;
sulla festa, inesorabile, cala il sipario,
ardito e struggente il sacro scenario.
Vallecorsa 8 ottobre 2018
Massimo Cipolla